LA CASSAZIONE CHIARISCE: CHIUDERE UNA TERRAZZA È UN ABUSO EDILIZIO CHE VIOLA LE DISTANZE A DANNO DEL VICINO.
📌 La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 18826/2025, è tornata a pronunciarsi su un tema ricorrente in edilizia privata: la chiusura di terrazze e porticatipuò eludere le distanze minime dai confini imposte dal regolamento edilizio comunale?
⚖️ Il caso riguarda la realizzazione, nel Comune di riferimento, di una veranda-giardino d’invernoa chiusura di un terrazzo preesistente, inizialmente scoperto. La Corte ha stabilito che la chiusura di spazi apertiè legittima solo se realizzata all’interno della sagoma dell’edificio, ovvero se già esistevano strutture verticali e copertura. In caso contrario, si configura nuova costruzione, soggetta alle distanze minime di 5 metri dal confine, secondo le N.T.A. comunali e l’art. 873 c.c.
📐 Non è sufficiente che esista un semplice zoccolo o parapetto: serve una struttura tridimensionaleper invocare il principio del “vuoto per pieno”. In mancanza, l’opera è abusiva.
📞 Siete proprietari o confinanti di immobili a Rimini o provincia e vi trovate in situazioni simili? Lo Studio dell’Avv. Marco Bevitori può assistervi con ricorsi contro abusi edilizi, consulenze preventive e difese nei giudizi civili e amministrativi.
🔎 Contattateci per una verifica delle distanze legalio per valutare un ricorso al TARo un’azione inibitoria in via civile.
QUI SOTTO È POSSIBILE SCARICARE L’ORDINANZA IN PDF